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26 aprile, ore 21.00 – Teatro LaBolla, Piazza della Resistenza 32 Bollate

 

Nell’ambito dell’80^ della Liberazione,  il cartellone teatrale propone lo spettacolo di Cazzullo e Ovadia.

Raccontare la storia lasciando parlare i fatti e chi la storia l’ha vissuta, per comprendere gli eventi che hanno segnato l’Italia: è il metodo di indagine e divulgazione che Aldo Cazzullo, giornalista, scrittore e storica firma del Corriere della Sera, ha scelto per questo lavoro.

La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all’”errore” dell’alleanza con Hitler, delle leggi razziali, della guerra. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni. Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio, e la donna che aveva amato. Aveva preso e mantenuto il potere nel sangue, perseguitando oppositori e omosessuali, imponendo un clima plumbeo e conformista. Aveva chiuso i libici in campo di concentramento, gasato gli abissini, bombardato gli spagnoli. Si era dimostrato uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania è stato un altro crimine, contro il suo stesso popolo. E ancora devono arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza.

Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca. Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l’hanno combattuto.

Con le musiche dal vivo di Giovanna Famulari

 

BIGLIETTI:

Intero € 22 – Ridotto € 18

info@labollateatro.it – 02.35005575

 

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